Il mondo del vino è in piena trasformazione, con un numero crescente di donne che si affermano come imprenditrici. Tuttavia, queste professioniste si trovano spesso a fronteggiare ostacoli rilevanti, come disuguaglianze salariali e una limitata presenza nei ruoli decisionali.
In Italia, il tasso di occupazione femminile è tra i più bassi in Europa e sono ancora molte le donne prive di una piena indipendenza economica. Questo rende cruciale sostenere l’imprenditoria femminile, anche nel settore vinicolo, per favorire inclusione e crescita.
Durante una sessione di wine2wine Business Forum 2023, la giornalista Laura Donadoni, la Presidente dei Vignaioli Europei Matilde Poggi e l’esperta di finanza agevolata Luisa Ortu hanno discusso soluzioni pratiche per superare queste barriere.
Il ruolo del crowdfunding
Tra le proposte, il crowdfunding emerge come strumento di empowerment, offrendo alle professioniste del settore l’accesso a capitali e creando reti di investitori attivi. Un esempio di successo arriva dalla Francia, dove lo Château Edmus ha coinvolto i membri dell’omonimo wineclub nella gestione della cantina, offrendo ritorni in forma di selezioni esclusive dei suoi vini.
In Italia, modelli simili potrebbero facilitare l’ingresso delle donne nel settore vinicolo. Questo strumento aiuta non solo a superare le difficoltà finanziarie, ma anche a creare una base di sostenitori coinvolti nella crescita del business, rappresentando un’alternativa ai finanziamenti tradizionali.
Mentorship e supporto strutturato
Oltre al crowdfunding, la mentorship si rivela fondamentale. Iniziative come l’Enterprise Europe Network collegano le imprenditrici a risorse e opportunità di crescita. Tuttavia, è da constatare che il supporto specifico per le aziende agricole guidate da donne - che rappresentano il 28% del totale - rimane tuttora insufficiente.
Programmi governativi e incentivi
Il sostegno da parte di enti come Invitalia, attraverso programmi di finanza agevolata, potrebbe aumentare la presenza femminile nel settore. Espandere l’accesso a tali risorse rappresenta una leva per superare le barriere finanziarie e promuovere l’imprenditorialità femminile.
Non solo per equità
L’inclusione femminile nel mondo del vino è essenziale non solo per garantire pari opportunità ai sessi, ma anche e soprattutto per promuovere l’innovazione del settore. L’industria vinicola ha l’occasione di valorizzare il contributo femminile e quanto di originale questo abbia da offrire, trasformando le sfide in materia di inclusività in occasioni di crescita condivisa. Modelli di finanziamento alternativi, mentorship e politiche inclusive sono strumenti chiave per un futuro più equilibrato e prospero.
Luisa Ortu
Luisa Ortu, esperta di Innovazione e Internazionalizzazione, è co-proprietaria di Chateau Edmus a Saint-Emilion, un progetto vitivinicolo condiviso con altri 30 Wine Angels. Business Angel attiva, fa parte dei Business Angel Network di Firenze e del fondo italiano Open Seed, supportando startup e PMI innovative. Lavora da oltre 15 anni nella rete europea Enterprise Europe Network, aiutando le imprese a ottenere finanziamenti e sviluppare il proprio business in Italia e all’estero.
Matilde Poggi
Matilde Poggi, vignaiola a Cavaion Veronese nella DOC Bardolino, ha iniziato la sua attività nel 1984. È stata Presidente di FIVI dal 2013 al 2022 e dal 2022 guida CEVI, Confederazione Europea Vignaioli Indipendenti, rappresentando i vignaioli presso la Commissione Europea. La sua esperienza la rende una figura chiave nel promuovere il ruolo dei vignaioli indipendenti in Italia e in Europa.
Laura Donadoni
Laura Donadoni, giornalista, scrittrice e wine educator, vive in California, dove ha fondato La Com Wine Agency e il blog The Italian Wine Girl. Membro dell’International Circle of Wine Writers, è autrice di quattro libri e di podcast di successo come Lady Vino. Finalista del premio Bancarella 2022 con Custodi del Vino, è stata Tedx Speaker e inclusa tra i 40 under 40 più influenti del vino italiano da La Repubblica.