Un “Vinitaly 2023” che sarà focalizzato su business, internazionalizzazione (con oltre 1.000 top buyer presenti, +43% sul 2022, da 68 selezionati Paesi, invitati e ospitati da Veronafiere, in collaborazione con Ice Agenzia), per dare ancora più spinta ad una filiera del vino che è il comparto delle “4A” dell’eccellenza made in Italy (Agroalimentare, Arredamento, Abbigliamento e Automazione) n. 1 in assoluto per saldo attivo della bilancia commerciale, a +7,4 miliardi di euro, per una filiera che, nel complesso, vale 31,3 miliardi di euro di fatturato sviluppati da 530 imprese e 870.000 addetti, identikit di un settore strategico per il made in Italy intero, sempre sbandierato, ma che, a volte, non ha la considerazione che si merita. È la sintesi estrema dei messaggi, lanciati oggi, a Roma, nella conferenza stampa di presentazione di “Vinitaly 2023”, di scena dal 2 al 5 aprile, a VeronaFiere a Verona, e che sarà preceduto, come da tradizione, dalla degustazione di “Opera Wine”, il 1 aprile, alle Ex Gallerie Mercatali, con le 130 cantine più rappresentative d’Italia, selezionate dalla celebre rivista Usa “Wine Spectator”, con i loro vini migliori vini. Per una fiera sempre più business e commerciale, che non dimentica i wine lovers, a cui si apre la città di Verona con “Vinitaly and the City”.
“Troppo spesso il vino non è considerato - ha detto l’ad Veronafiere, Maurizio Danese - dalla comunità economica per la sua reale dimensione. Il settore, con le sue imprese è cresciuto ed ha affinato la propria managerialità fino a diventare un capitale strategico del prodotto Italia. Per questo “Vinitaly”, anche alla luce delle polemiche di alcune lobby che ne vorrebbero ridimensionare la portata economico-sociale, ha voluto quest’anno concentrarsi su un’analisi in grado di definire il reale valore del comparto. Siamo convinti che il vino sia una ricchezza straordinaria per l’Italia e che, come testimoniano i numeri presentati nel rapporto, la strada per l’ulteriore crescita debba necessariamente passare dall’export. È questo anche il traguardo di un “Vinitaly” che ha destinato gran parte delle proprie risorse in funzione di un allargamento globale della platea business e per il radicamento all’estero sui mercati mergenti e maturi”. Ed i numeri parlano chiaro, come spiega l’analisi dell’Osservatorio Uiv/Vinitaly e Prometeia. Secondo cui la wine industry del Belpaese vale 31,3 miliardi di euro, impegna 530.00 aziende, con 870.000 addetti, ed è in cima alla speciale classifica relativa alla bilancia commerciale del made in Italy “tradizionale”, quello delle “4A”, che vale ogni anno, complessivamente 200 miliardi di euro.
“Il contributo del vino - cita l’analisi, presentata da Carlo Flamini (Uiv - Unione Italiana Vini) e Giuseppe Schirone (Prometeia) - non si limita alla filiera agroalimentare, ma si allarga al made in Italy nel suo insieme: dall’analisi di oltre 40 settori rappresentativi delle cosiddette “4A”, il vino, con 7,4 miliardi di euro di esportazioni nette, si colloca, nel 2022, al primo posto per livello del saldo commerciale, lasciandosi alle spalle altri campioni del made in Italy nel mondo, sia del sistema moda che della meccanica strumentale. Una scalata, quella del prodotto agricolo italiano più richiesto nel mondo, partita dal quarto posto del 2011 fino alla performance di oggi, con il sorpasso su altri comparti icona del lifestyle italiano come la gioielleria/bigiotteria (+6,8 miliardi di euro), la pelletteria (+6,7 miliardi di euro) e l’abbigliamento (+6,4 miliardi di euro).
Il rapporto, inoltre, ha quantificato i numeri espressi dalla filiera del vino a partire dal vigneto per arrivare alla fase distributiva e commerciale, integrandoli con quelli dei settori correlati, anch’essi annoverati tra le punte di eccellenza del made in Italy. La filiera “core” - coltivazione/produzione e vendita/distribuzione - vale 26,2 miliardi di euro (16,4 miliardi di euro la parte produttiva e 9,8 miliardi le vendite al dettaglio/ingrosso), impiega 836.000 addetti con un numero di aziende pari a 526.000. La filiera “correlata” (tecnologie e macchinari per vigneto, cantina e controllo qualità/certificazioni) conta 1.850 aziende, con 34.000 addetti, per un fatturato di 5,1 miliardi di euro. Sommando insieme i canali diretti e indiretti della filiera “core”, in Italia (quindi escludendo l’export) il segmento Horeca-ingrosso-enoteche detiene una quota del 58% sul totale, seguito dal 25% della Gdo e dal 18% delle vendite dirette in cantina. La filiera “correlata” conta sulla parte vigneto con attrezzature per l’impianto, fitofarmaci, fertilizzanti, imprese per la meccanizzazione (10.200 addetti, 2 miliardi di euro); la cantina, composta da aziende produttrici di macchine e attrezzature per la trasformazione, vinificazione, imbottigliamento oltre alle materie prime secche (20.000 addetti, 2,9 miliardi di euro); e il controllo qualità (3.500 addetti, 150 milioni di euro). In Italia ci sono 29,4 milioni di consumatori di vino (55% della popolazione), di questi il 42% è quotidiano. La crescita media annua dei consumatori fino a 44 anni (il 34% del totale) è diminuita del 2,1% dal 2008 al 2021.
Ma il tratto caratteristico dell’industria enologica è senza ombra di dubbio il livello di internazionalizzazione. Con 7,9 miliardi di euro esportati nel 2022, le vendite estere hanno toccato il massimo storico, generando oltre il 54% del fatturato settoriale e confermando l’industria vinicola nettamente in testa al ranking dell’export dei settori alimentari. “Un risultato - cita il rapporto - ottenuto al termine di un decennio in cui, con una crescita cumulata prossima all’80%, il settore è risultato uno dei principali attori dell’accelerazione complessiva dell’export alimentare italiano. Senza il contributo del vino, che ha una propensione all’export doppia rispetto agli altri alimentari e bevande (54,5% vs 27,3%), l’avanzo commerciale dell’alimentare sarebbe inferiore del 64%”. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv/Vinitaly e Prometeia, questa naturale vocazione all’export determina anche un ruolo di “apripista” a beneficio degli altri comparti dell’agroalimentare. Si stima infatti che, negli ultimi 15 anni, ad ogni punto in più di crescita delle esportazioni di vino sia associata - due anni dopo - una crescita di 0,8 punti percentuali in media per gli altri prodotti alimentari.
Non mancano, però, i rischi per un comparto che, rispetto all’alimentare nel suo complesso, è più esposto alle oscillazioni cicliche dettate dalla congiuntura e/o da fattori esogeni: in particolare, sarà cruciale la capacità di misurarsi con le sfide poste dal cambiamento climatico: per far fronte ai “rischi di transizione” (investimenti necessari per sostenere i percorsi verso la sostenibilità), ad esempio, la filiera vitivinicola potrebbe dover destinare, su base annua, risorse pari allo 0,7% del proprio fatturato da qui al 2050. Per un controvalore di oltre 100 milioni di euro l’anno e un investimento complessivo di 2,7 miliardi di euro.
Focus - “Vinitaly 2023” a servizio del business. Più di 4.000 aziende e record di incoming di top buyer da 68 Paesi. Con “Enolitech” e “Sol&Agrifood” in fiera oltre 4.400 espositori complessivi
Business, internazionalizzazione e posizionamento: ecco le tre direttrici di “Vinitaly” n. 55, pronto a diventare, dal 2 al 5 aprile, la più grande “ambasciata” del vino, con oltre 4.000 aziende da tutta Italia e da più di 30 nazioni, ed un contingente record che supera i 1.000 top buyer (+43% sul 2022) da 68 Paesi selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia. “Sarà un “Vinitaly” di servizio e sempre più funzionale alle esigenze delle aziende che operano sui mercati - spiega il presidente Veronafiere Spa, Federico Bricolo - Una evoluzione prevista dal piano industriale con l’obiettivo di potenziare ulteriormente l’identità e la centralità della manifestazione, oggi riconosciuta quale brand in grado di trainare la promozione del vino italiano a livello internazionale. Il risultato della campagna straordinaria di incoming realizzata quest’anno ci proietta verso il “Vinitaly” del futuro, leva per la competitività e la crescita di questo settore strategico del made in Italy”.
Tra le 68 rotte di destinazione del vino italiano che convergeranno a Verona emergono, oltre alle consolidate piazze di Usa e Canada (complessivamente oltre 200 top client della domanda), i 17 Paesi dell’Asia, guidati da Cina (130 top buyer), Giappone, Corea del Sud ma anche Hong Kong e Singapore, i 12 dal Centro e Sud America, con Brasile e Argentina in testa, nove stati africani e una mappa europea a quota 26.
“Abbiamo attuato un programma di investimenti eccezionali unitamente ad importanti economie di scala per potenziare, già da questa edizione di Vinitaly, il panel di top buyer a Verona - commenta l’ad Veronafiere Spa, Maurizio Danese - garantire business e nuove opportunità commerciali per le aziende espositrici è la nostra priorità di azione. Stiamo lavorando per avviare nuovi modelli di sviluppo per un “Vinitaly” sempre più orientato sulla domanda internazionale e dal format efficientato”. In contemporanea, sugli oltre 100.000 metri quadrati netti di superficie espositiva tra padiglioni fissi e tensostrutture al completo, anche gli altri due saloni professionali - “Enolitech” con “Vinitaly Design” e “Sol&Agrifood” con “B/Open” e “Xcellent Beers” - che portano il totale espositivo in quartiere a più di 4.400 aziende.
Confermate anche le principali aree tematiche: Vinitaly Bio; International wine hall; Vinitaly Mixology; Micro Mega Wines a cura del wine writer Ian D’agata con focus sulle produzioni di nicchia e a tiratura limitata; Taste and Buy, il matching con operatori selezionati dalla rete fieristica in collaborazione con i Consorzi di tutela; Tasting Express con le più importanti riviste internazionali di settore. Spazio anche ai Concorsi. Oggi, infatti, è in corso a Verona l’International packaging competition - Vinitaly Design, il concorso che premia il miglior packaging per trend, design e innovazione di vini, distillati, liquori, birra e olio extra vergine di oliva. Mentre dal 28 al 30 marzo sarà la volta del 5 StarsWines The Book e Wine without walls, i riconoscimenti per le aziende che investono nel miglioramento qualitativo dei propri prodotti.
Focus - Il dettaglio dei 68 Paesi di provenienza degli oltre 1.000 top buyer selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere per l’edizione numero 55 di “Vinitaly”
Nord America: Usa e Canada.
Asia (17) : Armenia, Azerbaigian, Cina, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Georgia, Hong Kong, India, Indonesia, Kazakhistan, Kirghizistan, Malesia, Singapore, Taiwan, Thailandia, Vietnam.
Africa (9) : Angola, Camerun, Costa d’Avorio, Ghana, Kenia, Marocco, Mozambico, Nigeria, Sud Africa.
Centro-Sud America (12): Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Equador, Guatemala, Messico, Panama, Paraguay, Perù, Venezuela.
Europa (26 inclusa area Baltica, Balcani, Scandinavia e Uk): Austria, Albania, Bulgaria, Belgio, Bosnia Erzegovina, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Inghilterra, Lituania, Lettonia, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovenia, Svezia, Svizzera e Ungheria.
Focus - “Vinitaly”, giro d’Italia enoico in quattro giorni, con oltre 80 degustazioni. E tappe oltre confine con i vini dell’International Wine Hall
Business is business, ma il bello del vino è anche assaggiarlo e degustarlo, per capirlo un po’ di più. Ed a “Vinitaly”, come sempre, le occasioni abbonderanno. Oltre 80 le degustazioni previste ad oggi dal calendario ufficiale dell’evento (in aggiornamento su vinitaly.com), a partire dai Grand Tasting di Vinitaly nelle quattro giornate di manifestazione fino al walk around tasting dei Tre Bicchieri 2023 del Gambero Rosso (domenica 2 aprile) e dell’Orange Wine Festival (3 aprile) che vede la presenza di aziende top da 10 Paesi, oltre al Vinitaly Tasting - The DoctorWine Selection a cura di Daniele Cernilli (2-5 aprile), ideato per i buyer e gli operatori dell’horeca, e ai focus di Young to Young, ossia le tre sessioni di degustazione con dieci giovani produttori firmate da Paolo Massobrio e Marco Gatti.
Degustazioni in cui c’è tutta l’Italia enoica, nel calendario degli eventi e dei tasting: un percorso completo da Nord a Sud, isole comprese, alla scoperta dell’immenso patrimonio varietale del Belpaese. Oltre 80 gli appuntamenti previsti ad oggi dal palinsesto del Salone internazionale dei vini e dei distillati, a partire dai Grand Tasting quotidiani di “Vinitaly” fino alle degustazioni dal globo dell’International Wine Hall passando per i Tasting Ex … Press organizzati in collaborazione con le più importanti riviste estere di settore e il Vinitaly Tasting - The DoctorWine Selection a cura di Daniele Cernilli, direttore della Guida essenziale ai vini d’Italia. Confermati anche il walk around tasting dell’Orange Wine Festival (3 aprile, sala argento Palaexpo dalle 11 alle 18), le masterclass dedicate all’arte della miscelazione nell’area Mixology (secondo piano Palaexpo) e gli appuntamenti di Micro Mega Wines, la sezione realizzata dal wine writer Ian d’Agata per dare risalto alle piccole produzioni di nicchia, a tiratura limitata e di altissima qualità. Spazio, infine, nell’Organic Hall (padiglione F) alle degustazioni dedicate ai vini biologici a cura di Vinitaly in collaborazione con Vi.Te e FederBio.
Tra quelle segnalate da “Vinitaly”, e in aggiornamento, è la degustazione Tre Bicchieri 2023 del Gambero Rosso ad aprire le degustazioni domenica 2 aprile (dalle ore 11 alle ore 16.30 in sala Argento, Palaexpo). Al via, nella stessa giornata, anche i Grand Tasting di Vinitaly con “Il Santo Bevitore: vini di abbazie e monasteri” (ore 15, Sala Tulipano Palaexpo), con otto vini provenienti dalla tradizione plurisecolare di questi luoghi di culto ma anche di produzione vitivinicola. Si prosegue lunedì 3 aprile con “The identity capital: reimaging Italian whites” (ore 11, Sala Tulipano Palaexpo), l’appuntamento dedicato al capitale identitario dei vini bianchi italiani guidato dal Master of Wine italiano, Gabriele Gorelli. Martedì 4 aprile è il turno di “Barolo e Barbaresco terroir”: una presentazione approfondita di biotipi, cloni, cru, persone e vini (ore 11, Sala Argento Palaexpo), un focus sulla diversità dei terroir piemontesi a cura di Ian D’Agata, seguito da un tour “Tra le aziende che hanno fatto grande l’Italia del vino” (ore 15, Sala Argento Palaexpo), l’evento-degustazione condotto da Riccardo Cotarella e Luciano Ferraro. Chiude il panel dei Grand Tasting “Un viaggio per i mari d’Italia: alla scoperta dei vini famosi e le stelle emergenti delle isole” (ore 11), per fare emergere il potenziale vitivinicolo proveniente da isole e arcipelaghi con 15 etichette pronte all’assaggio. Le nuove generazioni sono, invece, il focus di “Young to Young”, le tre sessioni di degustazione realizzate dai giornalisti enogastronomici Paolo Massobrio e Marco Gatti con al centro il racconto di dieci giovani produttori di vino che si confronteranno con la new generation dei social wine writer (Sala Iris Palaexpo, 2 aprile dalle ore 15 alle ore17; 3 e 4 aprile dalle ore 11 alle ore 13), mentre il cambiamento climatico e le sue ripercussioni dalla vigna alla bottiglia sarà indagato nell’appuntamento “New trends - Wine to the moon & back”, la degustazione con sette calici da diversi paesi dal vecchio e dal nuovo mondo a cura delle Donne del vino (2 aprile, sala Tulipano Palaexpo, dalle ore 11.30 alle ore 13). Si concentra sull’eterogeneità e la tipicità della produzione vinicola del Belpaese, invece, il programma di degustazioni di Vinitaly Tasting - The DoctorWine Selection, l’area organizzata da Veronafiere in collaborazione con Daniele Cernilli e studiata per gli operatori e i buyer del settore horeca. Si parte domenica 2 aprile (ore 10.30) con l’approfondimento sui vini di Sicilia e Sardegna; dalle isole all’entroterra fino al Nord con l’appuntamento dedicato all’Alto Adige (ore 13). Ultimo tasting della giornata quello dedicato ai colori del vino, dai bianchi ai rossi fino ai rosati (ore 15.30). Lunedì 3 aprile è il turno del Chianti Classico (ore 10) e dei vitigni resistenti (ore 13), seguiti dai bianchi autoctoni (ore 15.30). Spazio, martedì 4 aprile, alle bollicine (ore 10) e alle produzioni del Piemonte (ore 12.20) per poi proseguire con la potenza dei vini rossi (ore 14.45) e gli autoctoni in rosso (ore 17). Il viaggio alla scoperta dell’Italia vitivinicola si chiude mercoledì 5 aprile con le degustazioni 100% Sangiovese (ore 10.30) e Supertuscan (ore 13).
Riflettori accesi anche sulle degustazioni organizzate da Consorzi e dalle associazioni. Tra queste, l’anteprima 2019 di Terraelectae del Consorzio Chianti Rufina (3 aprile) e il tasting del vino Nobile di Montepulciano a cura del rispettivo Consorzio di tutela (3 aprile). Si resta in Toscana con “10 years challange 2008-2018”, realizzata dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino (2 aprile). È, invece, un asset toscano - veneto quello proposto dal “Consorzio Vini Valpolicella con il pairing Amarone e Recioto e sigaro Toscano classico” (2 aprile). Sempre in Veneto Le Famiglie Storiche raccontano posizionamento e contemporaneità di consumo dell’Amarone in una masterclass con 13 etichette in batteria (4 aprile), mentre il Consorzio Vini Asolo Montello propone un percorso culturale in 7 calici alla scoperta dell’Asolo Prosecco (4 aprile). Spostandosi nelle Marche, l’Istituto marchigiano di tutela vini dedica una degustazione alla duplice anima del Verdicchio, da Jesi a Matelica (3 aprile). Mentre il Consorzio più antico d’Italia, quello dell’Asti Docg, propone una verticale di Moscato d’Asti in abbinamento ai prodotti dei Maestri Pasticceri dell’accademia Ampi (3 aprile).
In calendario, inoltre, la selezione delle etichette premiate con il Tastevin e le Gemme dalla guida Vitae 2023 nel walk around tasting di Ais-Associazione Italiana sommelier (5 aprile). Nello spazio Tasting Ex … Press, ancora, via alle degustazioni organizzata dalla stampa estera in collaborazione con la fiera. Nel primo giorno (domenica 2 aprile) lo Champagne, dalla prospettiva delle annate, è il protagonista del tasting guidato dalla rivista francese Gilbert&Gaillard mentre il metodo classico delle più importanti denominazioni è al centro della degustazione di “Vinum”, testata di riferimento per Germania, Austria e Svizzera. Lunedì 3 aprile, la tedesca Weinwirtschaft presenta una selezione di vini italiani vincitori dell’edizione Spring Tasting 2023 di Mundus Vini. Si prosegue martedì 4 aprile con l’unicità dei vini sloveni nel tasting della rivista Revija Vino e il focus sulla tipicità regionale del made in Italy in 10 etichette raccontata da Decanter. Chiude il programma dei tasting Ex … Press il Seminario Permanente Veronelli (4 aprile) che con Ieri, oggi, domani: una selezione di etichette esemplificative del vino del futuro ma sempre in grado di conquistare vecchi e nuovi consumatori.
Gli assaggi dal mondo, invece, saranno condensati in uno spazio ad hoc con le degustazioni in programma nell’International Wine Hall: tra i vini protagonisti dei tasting quelli provenienti da Francia, Armenia, Slovenia, Sud Africa, Austria e Croazia. Novità 2023, l’appuntamento con Open Balkan, che vede i produttori di vino di Serbia, Albania e Macedonia del Nord presentare le etichette dei diversi vigneti dell’area, tra identità e potenzialità del panorama enologico dei tre Paesi.
Focus - “Enolitech” e “Vinitaly Design” sempre più internazionali. 120 aziende leader anche da Cina e Hong Kong e Nuova Zelanda novità 2023
Dalle bottiglie in vetro riciclato alle etichette serigrafate, dai packaging alternativi agli oggetti di design per cantine ed enoteche fino ai più avanzati sistemi di tracciabilità e anticontraffazione, e non solo. Ad “Enolitech” e “Vinitaly Design”, i due saloni tematici specializzati firmati Veronafiere, in contemporanea a “Vinitaly”, dal 2 al 5 aprile, ci sono tutte le innovazioni e le tendenze delle tecnologie applicate alla filiera del vino, dell’olio e del beverage fino all’oggettistica.
Sono 120 le aziende italiane e internazionali leader del settore presenti nel padiglione F di 4.000 mq che, quest’anno, ritorna ad ospitare le principali società enotecnologiche da Cina e Hong Kong, seguite da Francia, Germania, Repubblica Ceca, Spagna e Turchia mentre, per l’edizione 2023, si prepara al debutto la Nuova Zelanda. In esposizione, oltre alle migliori soluzioni high-tech e digitali per il comparto, anche i complementi come capsule, calici - con Rastal partner ufficiale delle manifestazioni - e tappi e le attrezzature come botti, barili, barrique e tini. Spazio, inoltre, a tutti servizi dedicati alla progettazione, al trasporto, alle spedizioni e alla logistica.
Nella manifestazione riflettori accesi anche su Vinitaly Design Int’l Packaging Competition, il concorso, organizzato da Veronafiere ed “Enolitech”, che premia il miglior design in termini di packaging di vini, distillati, liquori ma anche di birre e oli extra vergine di oliva. Undici le categorie in gara a contendersi oggi l’Etichetta d’Oro, d’Argento e di Bronzo, a cui si aggiunge il premio Etichetta dell’anno, Ambiente e sostenibilità, Innovazione e tecnologia, Gdo. La premiazione si terrà domenica 2 aprile, in avvio di Vinitaly 2023.
Focus - A “Vinitaly”: ecco i convegni ed i temi del dibattito
Dal rapporto tra vino e salute al tema della sostenibilità, passando per il sempre più complesso equilibrio tra produttori di vino e gdo, ma non solo: ecco i temi caldi che la filiera si troverà ad affrontare a “Vinitaly”, in un palinsesto di convegni forse più essenziale che in passato (in aggiornamento), ma non meno denso di spunti.
Proprio “Vino e salute” è il tema di cui discuteranno gli ospiti di Coldiretti e Filiera Italia domenica 2 aprile (alle ore 14:30 in Sala Rossini), mentre alle ore 14:45 (Sala Salieri) si parlerà di “Etichettatura, proprietà intellettuale, paesaggio, pratiche commerciali sleali: un aggiornamento per le imprese vitivinicole” con l’Unione dei Giuristi della Vite e del Vino. In Sala Puccini, invece, alle ore 16:15, riflessioni su “Progettare il futuro del vino: soluzioni per scenari che cambiano”, firmato dal Poli.Design del Politecnico di Milano, insieme ad Unione Italiana Vini-Uiv. Chiusura di giornata in musica, con “Canta con Joe”, con Joe Bastianich, ristoratore, produttore vinicolo, autore, personaggio televisivo e musicista, con la presentazione del suo libro che unisce vino italiano e musica, e dove i più coraggiosi tra il pubblico avranno l’opportunità di cantare con Joe alcuni brani da lui scelti in abbinamento a vini citati nel suo ultimo libro.
Lunedì 3 aprile, invece, focus su come “Le cantine consultano la distribuzione moderna: come far fronte alle turbolenze dei mercati?”, organizzato da Vinitaly in collaborazione con Circana, alle ore 10:30 (Sala Puccini), con rappresentanti della filiera, da Unione Italiana Vini a Federvini e delle principali insegne della Gdo, da Coop a Conad, da Carrefour a Gruppo Selex e Md. Mentre in Sala Respighi, alle ore 15, focus sulla sostenibilità con “Sostain, la sostenibilità made in Sicily”, per fare il punto su uno dei primi progetti “di territorio” in materia. Sempre alle ore 15, in Sala Tulipano, sarà di scena anche l’edizione n. 33 del Seminario Masi, dedicato a “Il fenomeno Campofiorin”, uno dei vini simbolo della storica azienda dell’Amarone. Mentre nella “Organic Hall”, Demeter, alle ore 15:30, sosterrà la tesi secondo cui per il vino “Il futuro è biodinamico”. Martedì 4 aprile, ancora, alle ore 10 in Sala Puccini, si parte con l’“Osservatorio del mondo agricolo Censis-Enpaia sul consumo di vino al femminile”, mentre alle ore 11:30, nello Spazio Wine2Digital del Palaexpo, la Master of Wine Sarah Heller, che è anche una visual artist, manderà in scena la sua interpretazione, in dipinti digitali, delle emozioni suscitate da grandi vini come il Pergole Torte di Motevertine, il Brunello di Montalcino di Biondi Santi, i Barolo Riserva Gran Bussia di Aldo Conterno e Vigna Le Rocche di Bruno Giacosa, Il Masseto, l’Ornellaia ed il Sassicaia di Tenuta San Guido. E ancora, alle ore 16, l’Ice Agenzia tornerà a parlare di “Blockchain e digitalizzazione: la nuova frontiera per una filiera vitivinicola sostenibile”.